martedì 27 febbraio 2018

AREA EX VACCARI

La storica fabbrica di ceramiche, chiusa nel 2006, occupa con i suoi numerosi capannoni una grande area a Ponzano Magra, nel comune di Santo Stefano, dove si individua già da lontano grazie alla sua alta ciminiera.
Dall'entrata principale si accede a una zona aperta che d'estate viene utilizzata anche per concerti e iniziative culturali, dove sono situati alcuni capannoni abbandonati tranne due occupati uno dalla biblioteca comunale e l'altro dallo skate park. Gli altri sono vuoti ma già assegnati a vari gruppi, in quanto fanno parte di un progetto di rivalorizzazione, Progetto Nova, che, sempre riesca ad andare in porto, sembrerebbe molto valido.
Dietro invece ci sono altri grandissimi capannoni apparentemente chiusi al pubblico ma ai quali si accede facilmente da dietro passando dal boschetto di via Erta . Non c'è bisogno di scavalcare nè di attraversare proprietà private,ci tengo a dirlo nel caso (già accaduto) che il sindaco accusi di qualche violazione,.
Un pò di anni fa questi capannoni sono stati al centro di polemiche perchè uno di essi conteneva mucchi di terra contaminata, senza copertura nè protezione alcuna. Ebbene, nonostante il polverone sollevato dalle forze politiche della minoranza, quei rifiuti sono ancora lì, a dimostrazione del fatto che nel nostro territorio, a parte un pò di pubblicità tanto per tirar acqua al proprio mulino, quando si tratta di ambiente, nessuno va mai a fondo di qualcosa.
Non so di preciso che rifiuti siano e se sia lecito o meno che si trovino lì, di certo dentro l'aria è irrespirabile, si soffoca dalla puzza di idrocarburi, il terreno non è isolato e vicino scorre un canale.
Consiglio a chi avesse voglia di dare un'occhiata di affrettarsi, prima che recintino tutta la collina per impedire l'accesso e di portarsi una maschera antigas.

                          LA ZONA "APERTA" che comunque non sembra molto ben tenuta










                                   I CAPANNONI ASSEGNATI DEL PROGETTO NOVA




                                                            LA ZONA "CHIUSA"









                                       IL CAPANNONE "INCRIMINATO"










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